Tragedia familiare ad Acquapendente: Pioggia, lacrime e dolore

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maxrosso
CAT_IMG Posted on 11/3/2011, 17:45 by: maxrosso
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La paura di una brutta malattia il motivo della strage



Temeva di aver contratto il virus Hcv e di aver contagiato la moglie e il figlioletto


Il giorno dopo la tragedia, ad Acquapendente, non si parla d’altro. Nei bar e nelle piazze principali del paese volti cupi e sbigottiti. La gente è ancora incredula. Nessuno riesce a credere che quel ragazzotto, piuttosto riservato e taciturno, sia stato capace di fare quello che ha fatto. Follia nella follia.

A lasciare sgomenti è il modus con cui Imo Seri ha agito. Agghiacciante, semplicemente. Ha assassinato la moglie Tamara Sperandini e il suo bambino Francesco di soli quattro anni con un martello, mentre erano distesi sul lettone matrimoniale. E li ha colpiti più volte e più volte fino a fracassare loro il cranio. Poi, con un coltello da cucina, si è tagliato le vene, si è disteso sopra i corpi ormai senza vita della moglie e del figlioletto, e si è inferto il colpo mortale alla gola.

“Una scena raccapricciante”, così gli inquirenti, ieri, all’uscita dalla bella villetta in via del Castagno d’Onano. “Una mattanza. C’era sangue dappertutto. Perfino sulle pareti e sul soffitto”. Perché? Perché lo ha fatto? E’ la domanda che, oggi, si fanno tutti, e che si rincorre in ogni vicolo del paesino viterbese senza risposta. I più parlano di una “famiglia perbene e tranquilla”, senza problemi economici, “il bar-pizzeria andava benone”, dicono.

Eppure, qualcosa che ha fatto scattare il raptus a Seri, deve esserci stato per forza. E, in effetti, c’è stato. Innanzitutto quella relazione extraconiugale che l’uomo aveva con una parente della moglie. Relazione di cui tutti erano a conoscenza. A partire dalla povera Tamara, che più volte aveva intimato al marito di troncarla, altrimenti gli avrebbe portato via il bambino senza farglielo vedere mai più. Ipotesi cui Seri, attaccatissimo al piccolo Francesco, non poteva nemmeno pensare.

In questo contesto, va detto inoltre che giusto qualche giorno fa, la sorella di Seri si era presentata nella pizzeria di piazza della Costituente come una furia e aveva fatto una scenata all’amante ammonendola di rompere la storia col fratello. I rapporti nella famiglia, quindi, era tutt’altro che distesi.

E, a questo clima di tensione, negli ultimi tempi si era aggiunto anche un altro fardello. Insopportabile per Seri: temeva di aver contratto il virus Hcv - una grave forma di epatite - da un rapporto sessuale che aveva avuto occasionalmente. Che questa terza donna fosse malata, l’uomo l’aveva saputo poche settimane fa, dopo il suo ricovero. Da quel momento in poi nella testa dell’imprenditore si era scatenato l’inferno. Temeva di aver contratto la malattia e di aver contagiato Tamara e il suo bambino, e non si dava pace.

Una decina di giorni fa si era persino rivolto al medico di famiglia, che gli aveva detto di stare tranquillo. “Per lui questa storia della malattia era diventata una fobia”, avrebbe confermato il medico, già ascoltato dagli inquirenti. Va aggiunto, infine, che Seri, durante il periodo in cui aveva prestato servizio militare, aveva sofferto di depressione. “Forse questi problemi lo avevano fatto riprecipitare nel male”, dice adesso chi conosceva bene Seri.


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3 replies since 10/3/2011, 18:36   187 views
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