Tragedia familiare ad Acquapendente: Pioggia, lacrime e dolore

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CAT_IMG Posted on 10/3/2011, 18:36
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Tragedia familiare ad Acquapendente: uomo uccide la moglie, il figlio di 4 anni e si toglie la vita



Padre di famiglia ammazza moglie e figlio di cinque anni, poi si suicida


Sono morti così Tamara Sperandini, 38 anni, e il figlioletto Francesco, di cinque.

A ucciderli è stato il marito della donna e padre del piccolo, Imo Seri, 41enne di Acquapendente, che gestiva un bar pizzeria nel centro della cittadina, insieme al padre Agostino Seri.

La tragedia sarebbe avvenuta alle prime luci dell'alba.

Imo Seri si è alzato, ha preso un corpo contundente, forse un'ascia o un martello, e ha colpito ripetutamente moglie e figlio, massacrandoli, poi si è suicidato.

Non è ancora chiaro come l'uomo si sia tolto la vita. In un primo momento sembrava che l'uomo si fosse sparato con un fucile, ipotesi ora esclusa dagli investigatori. Poi è circolata la notizia che si fosse tagliato le vene. Secondo gli ultimi accertamenti dei carabinieri, sembrerebbe che Seri si sia suicidato con una coltellata al cuore.

A trovare i tre cadaveri sarebbe stato il cognato di Seri che, non vedendo il bar pizzeria aperto, si è insospettito ed è andato a cercare l'uomo a casa, nella sua villa ancora in costruzione, in via del Castagno d'Onano, nelle campagne acquesiane.

Ha bussato ripetutamente alla porta, ma non ha ricevuto risposta. Allora, ha sfondato una finestra ed è entrato, trovandosi di fronte a una scena agghiacciante: i corpi senza vita di moglie, marito e figlio giacevano in camera da letto, in un lago di sangue.

Sul posto, oltre ai militari della compagnia di Montefiascone, anche il personale medico del 118 di Viterbo, con un'ambulanza e un elicottero.


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CAT_IMG Posted on 11/3/2011, 17:45
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La paura di una brutta malattia il motivo della strage



Temeva di aver contratto il virus Hcv e di aver contagiato la moglie e il figlioletto


Il giorno dopo la tragedia, ad Acquapendente, non si parla d’altro. Nei bar e nelle piazze principali del paese volti cupi e sbigottiti. La gente è ancora incredula. Nessuno riesce a credere che quel ragazzotto, piuttosto riservato e taciturno, sia stato capace di fare quello che ha fatto. Follia nella follia.

A lasciare sgomenti è il modus con cui Imo Seri ha agito. Agghiacciante, semplicemente. Ha assassinato la moglie Tamara Sperandini e il suo bambino Francesco di soli quattro anni con un martello, mentre erano distesi sul lettone matrimoniale. E li ha colpiti più volte e più volte fino a fracassare loro il cranio. Poi, con un coltello da cucina, si è tagliato le vene, si è disteso sopra i corpi ormai senza vita della moglie e del figlioletto, e si è inferto il colpo mortale alla gola.

“Una scena raccapricciante”, così gli inquirenti, ieri, all’uscita dalla bella villetta in via del Castagno d’Onano. “Una mattanza. C’era sangue dappertutto. Perfino sulle pareti e sul soffitto”. Perché? Perché lo ha fatto? E’ la domanda che, oggi, si fanno tutti, e che si rincorre in ogni vicolo del paesino viterbese senza risposta. I più parlano di una “famiglia perbene e tranquilla”, senza problemi economici, “il bar-pizzeria andava benone”, dicono.

Eppure, qualcosa che ha fatto scattare il raptus a Seri, deve esserci stato per forza. E, in effetti, c’è stato. Innanzitutto quella relazione extraconiugale che l’uomo aveva con una parente della moglie. Relazione di cui tutti erano a conoscenza. A partire dalla povera Tamara, che più volte aveva intimato al marito di troncarla, altrimenti gli avrebbe portato via il bambino senza farglielo vedere mai più. Ipotesi cui Seri, attaccatissimo al piccolo Francesco, non poteva nemmeno pensare.

In questo contesto, va detto inoltre che giusto qualche giorno fa, la sorella di Seri si era presentata nella pizzeria di piazza della Costituente come una furia e aveva fatto una scenata all’amante ammonendola di rompere la storia col fratello. I rapporti nella famiglia, quindi, era tutt’altro che distesi.

E, a questo clima di tensione, negli ultimi tempi si era aggiunto anche un altro fardello. Insopportabile per Seri: temeva di aver contratto il virus Hcv - una grave forma di epatite - da un rapporto sessuale che aveva avuto occasionalmente. Che questa terza donna fosse malata, l’uomo l’aveva saputo poche settimane fa, dopo il suo ricovero. Da quel momento in poi nella testa dell’imprenditore si era scatenato l’inferno. Temeva di aver contratto la malattia e di aver contagiato Tamara e il suo bambino, e non si dava pace.

Una decina di giorni fa si era persino rivolto al medico di famiglia, che gli aveva detto di stare tranquillo. “Per lui questa storia della malattia era diventata una fobia”, avrebbe confermato il medico, già ascoltato dagli inquirenti. Va aggiunto, infine, che Seri, durante il periodo in cui aveva prestato servizio militare, aveva sofferto di depressione. “Forse questi problemi lo avevano fatto riprecipitare nel male”, dice adesso chi conosceva bene Seri.


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CAT_IMG Posted on 12/3/2011, 16:36
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Tamara, Francesco e Imo saranno sepolti nella stessa tomba



I funerali saranno celebrati domenica alle 15, nel duomo di Acquapendente


Si svolgeranno domani alle 15, nel duomo di Acquapendente, i funerali della famiglia sterminata l'altro ieri mattina da Imo Seri, l'uomo di 40 anni che, prima di suicidarsi, ha massacrato a martellate la moglie Tamara Sperandini di 37 anni e i loro figlioletto Francesco di 4 anni.

I familiari di Tamara, che in primo momento avrebbero voluto far celebrare due funzioni distinte, uno per la loro congiunta e il figlio e l'altra per il marito, hanno infine acconsentito a celebrare un solo funerale. Padre, madre e figlio saranno sepolti nella stessa tomba nel cimitero di Acquapendente.

La funziona sarà celebrata da don Enrico Castauro, amico delle due famiglie e parroco del paese. Per la giornata di domani, il primo cittadino di Acquapendente, Alberto Bambini, ha firmato l'ordinanaza per il lutto cittadino.

Intanto ieri, i genitori dei compagni dell'asilo del piccolo Francesco, hanno avuto un colloquio con una equipe di psicologi, per comprendere al meglio come informare i propri figli della morte del bambino.


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CAT_IMG Posted on 14/3/2011, 16:29
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Pioggia, lacrime e dolore



I funerali di Imo, Tamara e del piccolo Francesco


Acquapendente si stringe alla sofferenza delle due famiglie dilaniate dalla tragedia di giovedì mattina.

Il duomo è pieno e non riesce a contenere i parenti, gli amici e i semplici conoscenti che hanno voluto partecipare ai funerali di Francesco, Tamara e Imo.

Ieri, in quella chiesa, non c'era né lo spazio né il tempo per arrovellarsi sulle motivazioni che possano aver spinto Imo Seri a compiere il tragico gesto.

Ieri era solo il giorno del ricordo e dell'addio.

Il parroco, don Enrico Castauro, ha cercato di spendere qualche parola di conforto ai familiari pensando in particolare al piccolo Francesco, che prima ancora di compiere 5 anni è stato strappato alla vita.

Fuori una pioggia fitta e gelida ha continuato a scendere per tutto il pomeriggio, ma non ha fermato chi, non riuscendo a entrare nel duomo, voleva esserci lo stesso.

Un fiume di ombrelli è rimasto fuori a seguire con lo sguardo i tre feretri che entravano in chiesa. Francesco, Tamara e Imo: un'intera famiglia che da un giorno all'altro non c'è più.

Ad accoglierli all'ingresso del duomo due carabinieri sull'attenti e, all'interno, il sindaco Alberto Bambini, anche lui, come tutti gli aquesiani, scosso dalla tragedia.

Dopo la funzione i tre feretri si sono però separati. Il piccolo Francesco e Tamara saranno seppelliti a San Lorenzo Nuovo, Imo rimarrà ad Acquapendente.


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