Yara/sacrificata e dissanguata per fini rituali?

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CAT_IMG Posted on 26/2/2011, 18:23
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Yara, trovato il cadavere



Il corpo della tredicenne rinvenuto in un campo incolto, tra l'erba alta


E' stato trovato il cadavere della giovane Yara Gambiraso, scomparsa da tre mesi nel bergamasco. Lo ha appreso l'ANSA da fonti investigative. Il cadavere di Yara è stato trovato in una campo a Ponte San Pietro, ad una decina di chilometri da Brembate. Il corpo della ragazza, secondo quanto si apprende, era abbandonato in un campo incolto, tra l'erba alta.

CORPO VESTITO, FORSE ABBANDONATO LA SERA DELLA SCOMPARSA - Yara Gambirasio potrebbe essere stata abbandonata nel campo in cui oggi è stato ritrovato il cadavere, la stessa sera della scomparsa, il 26 novembre. Lo si apprende da fonti investigative, secondo le quali l'ipotesi sarebbe supportata dalle condizioni in cui è stato trovato il cadavere. Saranno comunque gli accertamenti scientifici che saranno eseguiti nei prossimi giorni a confermare o smentire questa possibilità. A scoprire il corpo della tredicenne nascosto tra la fitta vegetazione di un campo incolto, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe stato un uomo che si trovava nella zona per caso e che non avrebbe alcun ruolo nella vicenda. L'uomo ha immediatamente chiamato gli investigatori, che hanno identificato Yara, con indosso i resti dei vestiti che aveva la sera della scomparsa.

IDENTIFICATA GRAZIE A VESTITI - E' stata identificata grazie ai vestiti Yara Gambirasio, il cui cadavere è stato trovato in un campo incolto tra Madone e Chignolo d'Isola, ad una decina di chilometri da casa sua. Il corpo è infatti in avanzato stato di decomposizione e soltanto i vestiti - identici a quelli che Yara indossava la sera della scomparsa - hanno consentito l'identificazione. Nel punto in cui è stato ritrovato il corpo, un campo incolto molto vicino ad un fiume, sono presenti polizia, carabinieri e un medico legale.

LA STORIA - Yara Gambirasio era scomparsa il 26 novembre, a Brembate Sopra (Bergamo). Erano più o meno le 18.40 quando la tredicenne, giovane promessa della ginnastica ritmica, è uscita dal palazzetto dello sport per tornare a casa. Da quel momento di lei si sono perse le tracce. Yara è scomparsa tra via Morlotti e via Rampinelli, lungo i 700 metri che portano dal centro sportivo alla sua abitazione.

Tre mesi dopo quella fredda sera d'autunno, gli interrogativi del primo giorno restano ancora senza risposta. Polizia e carabinieri hanno ascoltato centinaia di persone, scandagliato la vita di amici e familiari, perlustrato palmo a palmo decine di chilometri quadrati di terreni, dalla Val Brembana, alla zona dell'Isola, fino alla Bassa Bergamasca. Il fiuto dei cani ha portato al gigantesco cantiere di Mapello (Bergamo), ispezionato a fondo per circa due settimane, attorno al quale sono state fatte mille ipotesi.

Il caso sembrava chiuso già dopo una settimana, con l'arresto di un muratore marocchino, che poi si è rivelato estraneo alla vicenda.


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CAT_IMG Posted on 27/2/2011, 11:46
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Yara, il giorno del dolore. Choc e rabbia a Brembate



"Abbiamo controllato quel posto" dice un dipendente della ditta proprietaria del terreno


E' stato presidiato tutta la notte dalle forze dell'ordine il luogo dove ieri nel pomeriggio e' stato ritrovato il cadavere di Yara Gambirasio. Lungo la strada asfaltata, via Bedeschi a Chignolo d'Isola, che porta all'area sterrata dove un passante ha compiuto ieri il ritrovamento, ci sono numerose pattuglie delle forze dell'ordine che non lasciano avvicinare i cuoriosi, pochi, e i giornalisti. Il via vai di gente comune della zona di Chignolo d'Isola (Bergamo) dove ieri pomeriggio e' stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio non e' mai terminato sino a tarda notte, e stamani e' ricominciato sin dalle prime ore del mattino. Le persone vengono anche dai comuni limitrofi, Madone, Brembate Sopra (il paese dove abitava Yara ), Ponte San Pietro: ieri sera, al passaggio della salma a bordo di un carro funebre avevano applaudito per testimoniare il dolore e la vicinanza della comunita'. Stamani, poco dopo le nove, e' arrivato sul posto anche il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, che ha gia' lasciato l'area di via Bedeschi, la strada asfaltata antistante il campo sterrato dove e' avvenuto il ritrovamento.

GENITORI ARRIVATI A ISTITUTO MEDICINA LEGALE MILANO - I genitori di Yara Gambirasio sono appena arrivati all'istituto di medicina legale di Milano dove e' stato portato il cadavere della ragazzina trovato ieri. I due erano a bordo di una macchina delle forze dell'ordine scortata da altre due autovetture e sono entrati direttamente in auto nel cancello dell'istituto.

OPERAIO AZIENDA, SONO STATO IN CAMPO NON C'ERA NIENTE - ''Io ci sono stato a cercare la', non c'era assolutamente niente''. Lo ha detto, questa mattina, con parole smozzicate, un operaio che lavora nella ditta Rosa & C., una Spa che produce laminati industriali, proprietaria del terreno sterrato e al momento incolto, dove ieri pomeriggio e' stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio. Gia' ieri si era accennato al fatto che oltre alle ricerche effettuate dai volontari della Protezione Civile proprio in quel posto, anche i dipendenti della ditta avevano deciso, in una occasione, di effettuare una ricerca tutti insieme. ''Si', si' - conferma l'operaio - ci siamo stati a vedere in quel posto. E c'ero anch'io, ma la' non c'era assolutamente niente''. La Rosa & C. Spa e' un'azienda molto grande con diversi capannoni, sia industriali che ad uso ufficio, che si estende per un fronte di oltre 100 metri e termina proprio alla fine della strada asfaltata oltre la quale comincia il campo incolto dove sono stati trovati i resti.

DON CORINNO, ADESSO SAPPIAMO COSA E' UN ORCO - ''Nelle favole tutto finisce bene ma adesso sappiamo cosa e' un orco e siamo preoccupati perche' l'orco e' tra noi'': lo ha detto don Corinno, parrocco di Brembate, nella messa delle ore 10. La chiesa era strapiena e in molti non hanno nascosto la loro commozione. Il parroco ha annunciato che fino a sera le campane del paese suoneranno a festa ogni ora ''perche' - ha spiegato - ora Yara e' un angelo''.


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CAT_IMG Posted on 28/2/2011, 12:51
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Yara assassinata con sei coltellate. Oggi l'autopsia.



La sim, la batteria ma nessuna traccia del suo cellulare. Sono questi alcuni degli oggetti trovati accanto accanto al corpo di Yara Gambirasio. Tra questi anche le chiavi di casa e l'ipod, nella borsa della ragazza. Proprio da questi elementi ripartono le indagini per dare un volto all'assassino della tredicenne scomparsa da Brebmbate di Sopra il 26 novembre scorso.

Ma intanto già si fanno le prime ipotesi sui motivi della morte. Da un primo esame autoptico, svolto ieri sera sul luogo del ritrovamento, sono emerse alcune lesioni sulla schiena e sul collo compatibili con quelle di un'arma da taglio. Ci sono anche segni su un polso forse causati dal tentativo della minorenne di difendersi. Gli inquirenti, però, spiegano che in questi casi "la cautela e' d'obbligo". Quelle che potrebbero essere lesioni o segni di violenza potrebbero non esserli dato che il corpo è rimasto a lungo all'esterno.

Yara è probabilmente morta subito dopo la sua scomparsa avvenuta il 26 novembre scorso. A spiegarlo sono gli investigatori, ma soprattutto a farlo è il suo corpo in avanzato stato di decomposizione. Difficile riconoscere all'istante i tratti dolci della tredicenne, giovane promessa della ginnastica ritmica. Secondo gli investigatori, Yara da tempo si trovava dove è stata ritrovata. Una quasi certezza che deriva, anche in questo caso, dalla logica e dalle tracce scientifiche. "Quasi impossibile spostare il corpo a causa delle sue condizioni" spiega un investigatore. In pratica, secondo chi indaga, il corpo di Yara non sarebbe stato abbandonato da un'auto in corsa e neanche trasportato all'interno di un sacco. In questo caso, infatti, Yara non sarebbe stata trovata nella posizione supina in cui gli inquirenti l'hanno ritrovata. Dunque, secondo chi si occupa del caso, la tredicenne sarebbe stata uccisa nella zona a ridosso dell'area industriale di Chignolo d'Isola, a 9 chilometri da Brembate di Sopra.

L'ipotesi che il corpo sia stato spostato successivamente, pochi giorni fa, non sembra attendibile per gli inquirenti. "Anche se la zona, come assicurano alcuni volontari della Protezione civile, è stata setacciata almeno 3 volte, il corpo -assicura un investigatore- era coperto da sterpaglie ed erba alta che lo ha nascosto". Gli inquirenti, fin da sabato sera, hanno ripetuto che le voci di un'auto in fuga vista allontanarsi dal luogo del ritrovamento non sono fondate. Per loro, dunque, l'unica ipotesi attendibile è che Yara, dopo essere stata rapita, sia stata portata nella zona isolata e quindi uccisa probabilmente a coltellate. Sulle modalità dell'omicidio, cosi' come sull'ipotesi che sia stata violentata, sarà l'autopsia a fornire nei prossimi giorni tutte le risposte.

Cauto il questore di Bergamo che parla di "alcuni segni sul corpo della vittima. Quello che si può dire a un primo esame -spiega- è solo che Yara non è stata uccisa con un'arma da fuoco". Un modo per spiegare che probabilmente chi ha infierito su Yara lo ha fatto con un coltello di cui al momento non si ha traccia. Così come non si ha traccia del suo cellulare Lg di colore nero che aveva con sè al momento della scomparsa ma che è stato spento per sempre dalle 18.55 di quel venerdi' 26 novembre. Vicino al corpo di Yara Gambirasio "sono state trovate tracce importantissime, ma solo per il riconoscimento", spiega il questore all'ADNKRONOS. Il questore precisa che accanto al corpo, trovato in una zona isolata a Chignolo d'Isola, sono stati trovati degli oggetti che di fatto confermano, senza ombra di dubbio, che il corpo trovato, ormai scheletrico e in avanzato stato di decomposizione, appartiene alla tredicenne. "Quando dico -sottolinea- che abbiamo trovato tracce importantissime è solo per dire che gli oggetti trovati ci danno la certezza che sia Yara, ma nulla ci dicono, al momento, su chi possa essere l'assassino".

I genitori di Yara, Fulvio e Maura Gambirasio, sono andati all'istituto di Medicina legale di Milano per il riconoscimento della figlia, trovata ieri a tre mesi dalla scomparsa. Intorno alle 9.30 i genitori, insieme al questore di Bergamo Vincenzo Ricciardi, hanno lasciato l'abitazione in via Rampinelli a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, per raggiungere l'istituto milanese in via Mangiagalli, in zona Città Studi, poi nel pomeriggio sono rientrati a Brembate.

Proprio all'istituto di Medicina legale di Milano domani verrà effettuata l'autopsia sul corpo della giovane promessa della ginnastica ritmica.



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CAT_IMG Posted on 28/2/2011, 19:01
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Yara, in corso l'autopsia a Milano ''Uccisa subito dopo la scomparsa"

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E' iniziata da poco, nell'istituto di Medicina legale di Milano, l'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio, la 13enne bergamasca trovata a tre mesi dalla scomparsa. A lavoro un'equipe di medici guidata dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, esperta che in passato si è occupata delle vittime delle Bestie di Satana e del caso di Elisa Claps.

Dall'esame medico-legale si attende la conferma sulle modalità dell'omicidio della giovane promessa della ginnastica ritmica il cui corpo, trovato in una zona isolata a Chignolo d'Isola, è in avanzato stato di decomposizione.

Dai primi accertamenti, Yara è stata uccisa a coltellate, impossibile dire al momento quanti fendenti sono stati inferti contro il suo piccolo corpo. Così come, al momento, non è possibile dire se la 13enne sia stata violentata dal suo assassino. Quello su cui pare convergano medici legali e investigatori è che Yara sia stata uccisa subito dopo la sua scomparsa da Brembate di Sopra, la sera del 26 novembre scorso.

Cordoglio alla famiglia Gambirasio ha espresso Romano La Russa, assessore regionale lombardo alla Protezione Civile. "Il dolore e lo sgomento dei famigliari, per il ritrovamento del corpo senza vita della piccola Yara, è il dolore delle centinaia di volontari della Protezione Civile che quotidianamente, per tre mesi, hanno setacciato strade, campi, sterrati, boschi e fiumi alla ricerca di un seppur minimo indizio che potesse ridarci la speranza di ritrovare Yara in vita" afferma La Russa.

"In questi mesi - spiega - notte e giorno, 24 ore su 24, volontari e tecnici non si sono risparmiati e hanno fatto tutto ciò che era umanamente possibile per accendere una fiammella di speranza nei cuori dei genitori e di tutti gli italiani. Che nessuno osi mettere in dubbio il lavoro svolto, volontariamente, da centinaia di uomini che con grande spirito di sacrificio, con abnegazione, mettendo spesso da parte gli affetti famigliari, si sono prodigati fino all'inverosimile. L'instancabile impegno sotto la pioggia, la neve, con temperature sotto lo zero e in zone spesso impervie non può essere sottovalutato da alcuno o peggio denigrato, pur ricordando che l'uomo e le sue azioni sono sempre perfettibili".


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CAT_IMG Posted on 1/3/2011, 11:21
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Yara, esame del Dna a 10 persone. Attesa per i risultati dell'autopsia




Gli inquirenti, che stanno indagando sull'omicidio di Yara Gambirasio, disporrebbero già dei profili genetici di 8-10 persone da utilizzare, se sarà necessario, per eventuali comparazioni. E' quanto riporta l''Eco di Bergamo' mentre è attesa per i risultati dell'autopsia sul corpo della giovane, proseguita fino a tarda notte.

Sul fatto che la ragazzina possa essere stata oggetto di una violenza sessuale, "le prime indiscrezioni tendevano ad escludere questo particolare - ricorda il quotidiano - in quanto il corpo era stato trovato vestito e con la biancheria intima intatta. Naturalmente anche se venisse confermata l'assenza di segni di stupro, questo non potrebbe escludere, in senso generale, che il sequestro e l'aggressione siano stati commessi per quel fine".

Ieri duemila persone hanno partecipato fiaccolata di preghiera e Messa in ricordo della piccola Yara. "Il male si vince solo con la bontà, si vince solo con l'amore - ha detto il parroco di Brembate di Sopra, don Corinno Scotti -: più forte della morte, è scritto nel Cantico dei Cantici, è l'amore. In questi mesi ho parlato tanto con Maura e Fulvio, ma sulle loro labbra non ho mai sentito parole di vendetta".

Come riporta 'L'Eco di Bergamo' don Corinno ha fatto sapere di aver parlato poco prima con i genitori di Yara: "L'unica cosa che possiamo dire - hanno detto papà Fulvio e mamma Maura a don Corinno - è un grazie immenso a tutti coloro che ci stanno vicini". So, ha detto don Corinno, "che voi genitori siete preoccupati perché nessuno faccia del male ai vostri bambini. Ma io vi dico: preoccupatevi che anche i vostri figli non facciano mai del male agli altri, perché anche questi uomini, che non hanno ancora un volto e noi speriamo con forza che prima o poi ce l'abbiano, di sicuro hanno dei genitori". "Certo che chi ha compiuto questo terribile delitto deve essere assicurato alla giustizia, certo che deve pagare - ha concluso - ma vi chiedo, per favore, non parliamo di vendetta, non coltiviamo il rancore perché così non facciamo un servizio a Yara".


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CAT_IMG Posted on 1/3/2011, 18:20
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Yara, autopsia: nessuno stupro. Giallo sul numero delle coltellate




"Ci sono tutti i presupposti per escludere la violenza sessuale sul corpo di Yara Gambirasio". E' questo quanto emerge dall'autopsia eseguita nell'istituto di Medicina legale di Milano. Indiscrezioni, ora certezze, che aggiungono nuovi interrogativi sull'assassino della 13enne bergamasca. "I cadaveri parlano, ma lo fanno lentamente", spiegano gli esperti che chiedono "tempo e prudenza: ci vorranno giorni, un paio di settimane, per avere un quadro completo", spiegano.

L'analisi del corpo, in avanzato stato di decomposizione, richiede cura: dal materiale trovato sotto le unghie, alle profondità delle ferite trovate sul corpo, dalle tracce rinvenute sui vestiti alla stato di conservazioni dei tessuti, tutto viene analizzato e catalogato con attenzione. Ancora, presto, insomma "per definire con esattezza il numero di colpi inferti contro Yara. Parti del corpo -dice chi da ore è impegnato nelle analisi scientifiche- si sono 'conservate' meglio, su altre invece il lavoro è più difficile". Nulla, insomma, viene tralasciato per cercare di dare un nome a chi ha infierito sulla giovane promessa della ginnastica ritmica. L'equipe di esperti, guidata dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, spera di poter isolare e analizzare il Dna dell'assassino. Un elemento che imprimerebbe un'accelerazione alle indagini. Gli inquirenti, che stanno indagando sull'omicidio infatti disporrebbero già dei profili genetici di 8-10 persone da utilizzare, se sarà necessario, per eventuali comparazioni.

Nessun indagato comunque è ancora finito nel registro degli inquirenti, ma guai a dire che gli investigatori brancolano nel buio. "Non indaghiamo a 360 gradi, io di gradi ne toglierei un bel po'", assicura chi, da giorni, lavora senza sosta per dare un nome all'assassino di Yara Gambirasio. "Nella lista degli indagati non c'è nessun nome", assicura.

In realtà non è stata ancora 'cancellato' quello di Mohamed Fikri, il 22enne operaio arrestato e subito rilasciato per una traduzione sbagliata e una presunta fuga. Il suo nome, però, è stato eliminato da una "lista di sospetti" che continua a restringersi.

Impossibile, al momento, farsi fornire maggiori indicazioni, ma l'idea che prevale è che si indaghi nella cerchia di conoscenti. "Non dirò quanti sono i presunti sospettati", dice uno degli investigatori senza lasciare spazio alle repliche.

A dare una svolta alle indagini potrebbero essere anche "le risposte che iniziano ad arrivare dall'istituto di Medicina legale di Milano''. Si lavora "sull'analisi degli elementi trovati vicino al corpo", dalla sim alla batteria del cellulare, sul percorso che ha fatto l'assassino e sui tabulati telefonici. "E' un'indagine molto complessa", conclude uno degli investigatori prima di tornare al lavoro.


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CAT_IMG Posted on 2/3/2011, 09:33
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Yara, Meluzzi "Quattro ipotesi per l'omicidio. Le indagini? Nessuno le sa più fare"



L'ipotesi e il movente sessuale non perdono quota
. Forse il violentatore non è riuscito nel suo intento per una ribellione di Yara. Ma c'è anche la probabilità che sia stato un "branco" o una vendetta nei confronti del papà della 13enne, che ha lavorato in aziende legate alla criminalità organizzata. Per finire all'ipotesi (da non escludere) delle sette sataniche. Dopo i primi risultati dell'autopsia sul corpicino di Yara Gambirasio, Affaritaliani.it ha intervistato lo psicologo e psichiatra Alessandro Meluzzi, che da anni si occupa dei più importanti casi di cronaca nera. E dall'esperto arriva anche una critica alle indagini: "Nessuno fa più il suo mestiere. Poliziotti, magistrati, giornalisti. E nessuno è in grado di fare un'indagine seria, complessa e unire tutti i tasselli per arrivare all'assassino. E' questa la radice della malattia". Da Cogne a Garlasco, da Avetrana a Brembate, una cascata di casi senza un colpevole al di fuori di ogni ragionevole dubbio.

Nessuna violenza sessuale, secondo l'autopsia su Yara. L'ipotesi maniaco perde quota?
"La smonta parzialmente. Il movente sessuale può essere seguito da una inadeguatezza di situazioni in grado di compiere il fatto sessuale. Il movente ci può essere anche senza che l'atto poi venga compiuto. Ci può essere una defaillance del violentatore o una ribellione incontenibile della vittima o un elemento che disturba l'atto sessuale. Quindi direi che il teorema rimane".

Tra le ipotesi anche l'azione del branco. La sua tesi qual è?
"Sostengo quattro famiglie di situazioni nel delitto di Yara. Il primo profilo da delineare è quello dell'assassino della porta accanto, tendenzialmente un coetaneo, per ragioni di natura sessuale che poi è sfumata. La seconda è proprio quella del branco di passaggio. Si è parlato di un giro di molestatori che giravano con un furgone, visti anche da altre ragazze. Questa è un'ipotesi più labile, proprio perché la violenza non c'è stata e un gruppo di persone è difficile che non sia riuscito ad avere la meglio sulla ragazzina. La terza ipotesi riguarda la faida dai contorni inspiegabile. Ma qualcuno ha ricordato che il papà di Yara ha lavorato in cantieri di aziende colluse con la malavita organizzata. Potrebbe aver detto qualche no di troppo o aver fatto qualcosa di sbagliato. E magari ora non parla per preservare gli altri tre figli. La quarta e più inquietante è quella dell'omicidio rituale".

Pensa alle sette sataniche?
"Sì è possibile, per le date della scomparsa e del ritrovamento nel giorno 26. Le coltellate che possono avere un significato simbolico. Quella croce tracciata dietro la schiena. Ricordiamo che il 26 novembre è la festa della Madonna miracolosa. E le sette sataniche sono solite, durante queste feste, compiere rituali come quello, ad esempio, di uccidere una vergine".

Eppure secondo gli inquirenti Yara conosceva il suo assassino.
"Purtroppo una persona che si conosce può anche appartenere ad organizzazioni deviate. L'ingenuità sta nella ragazzina che può essere circuita da chiunque. Il fatto che Yara conoscesse la persona che l'ha uccisa non esclude nessuna delle quattro ipotesi".

Che idea si è fatto sulle indagini? Molte le critiche sulle ricerche.
"Sono molto critico nei confronti delle indagini in generale. Da Cogne in poi, nessun caso ha avuto una soluzione soddisfacente. Perugia, Garlasco, Avetrana e ora Brembate. Più le indagini diventano complesse e mediatiche, più ci si allontana dalla verità".

Perchè accade questo? Garlasco in questo discorso è il caso più eclatante?
"Perché nessuno fa più il suo mestiere. I poliziotti girano col camice e fanno gli scienziati e ci danno innumerevoli dati spesso in contraddizione tra di loro. I magistrati tendono a fare i poliziotti o i politici. Gli scienziati tendono a fare gli opinionisti, me compreso. I giornalisti vogliono fare gli scrittori. E' chiaro che in un paese in cui nessuno fa più il suo mestiere viene meno un mestiere decisivo come quello del poliziotto".

Da 10 anni, in Italia, la risoluzione dei casi di omicidio non è mai definitiva.
"Quando c'erano i veri poliziotti, e mi rifaccio anche alla letteratura, a Sherlock Holmes, alla signora Fletcher, a Poirot al tenete Colombo, c'era veramente una capacità di usare il microscopio e con minuzia unire i fatti tra di loro con una capacità logico deduttiva. La sensazione è che questa capacità sia svanita".

Di chi è la colpa?
"Le indagini sono condotte dalla polizia giudiziaria, che viene coordinata dal procuratore della repubblica. Ma il procuratore della repubblica non è un super poliziotto. In Svizzera, in Francia, negli Usa la stessa figura è una specie di ispettore Derrick, un super poliziotto molto competente. In Italia in realtà non sono né carne né pesce. Abbiamo magistrati capacissimi a incastrare i politici con le intercettazioni, ma che non sanno fare le indagini criminali. Nessuno è in grado di fare un'indagine seria, complessa e unire tutti i tasselli per arrivare all'assassino. E' questa la radice della malattia. Altrimenti non si spiegherebbe perché siamo arrivati a questo punto".

Anche con Yara finirà senza un colpevole certo?
"Non posso saperlo. So che c'è una insoddisfazione di tutti, generale, per questi casi irrisolti".

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CAT_IMG Posted on 2/3/2011, 18:02
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In attesa dna sospetti nuovi sopralluoghi



Chiesti dati ragazza su Facebook, verrà sentita da pm

E' terminato nel primo pomeriggio il sopralluogo scientifico sul luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre scorso, i cui resti sono stati trovati sabato scorso in un campo a Chignolo d'Isola (Bergamo). Secondo quanto si è potuto osservare da una certa distanza, dove in cordone delle forze dell'ordine teneva i giornalisti, i fotografi ed i curiosi, lo staff che ha effettuato il sopralluogo, coordinato dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, ha prelevato terriccio e scattato foto. Del gruppo facevano parte oltre alla dottoressa, personale della Scientifica e dello Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia di Stato. Il gruppo che ha effettuato il sopralluogo si è allontanato a bordo di tre auto passando per una direzione diversa da quella di arrivo in modo da eludere giornalisti e fotografi.

CHIESTI DATI RAGAZZA SU FACEBOOK, VERRA' SENTITA DA PM - La procura di Bergamo sentira' la persona che su Facebook si e' registrata come 'Marta Casile' e dice di essere un'amica di
Yara in un post inviato il 28 febbraio in cui scrive, tra l'altro, che ''a Brembate ci conosciamo tutti e tutti conoscono noi'' e che ''questo ci fa ancora piu' paura''. Il messaggio di Marta e' stato riportato oggi da alcuni quotidiani e, secondo quanto si e' appreso, era gia' all'attenzione degli inquirenti e degli investigatori dopo esser comparso qualche giorno fa su altri social network. I magistrati bergamaschi, tramite la polizia postale, si sono dunque subito attivati e hanno gia' inviato ai responsabili di Facebook la richiesta di acquisizione dei dati relativi a Marta, in modo da poterla rintracciare ed interrogare. Per capire se si tratti di una persona che possa fornire realmente elementi utili alle indagini oppure se e' qualcuno che vuole speculare sulla morte della tredicenne di Brembate di Sopra. Marta dice che Yara era ''la mia migliore amica'' e, rispondendo ad una certa Kate - che si definisce una 'mamma' e che chiede alle ragazze e ai ragazzi ''di rimanere uniti quando uscite'' e ''di non dare retta a nessuno anche se lo conoscete'' - afferma: ''Kate...qui ci conosciamo tutti....e tutti conoscono noi...Brembate come Gorle e' un piccolo paesino...e questo ci fa ancora piu' paura...''. La richiesta degli investigatori italiani, che dovrebbe essere accolta da Facebook (che ha sede a Palo Alto, in California) nelle prossime ore, non riguarderebbe soltanto la ragazza ma anche altre persone che sui gruppi sorti dopo la scomparsa di Yara hanno postato messaggi contenenti notizie sulla ragazzina.

GUARDIA VENATORIA, BATTUTA ARRIVO' A POCHI METRI CAMPO - Una battuta per un censimento di animali selvatici, tre settimane prima del ritrovamento, in un campo a Chignolo d'Isola (Bergamo), del cadavere di Yara Gambiraso, arrivo' proprio a pochi metri dal luogo del ritrovamento. Lo riferisce una guardia venatoria della zona, che il 13 febbraio scorso, insieme a un collega, guido' una battuta di un centinaio di cacciatori per censire le lepri nell'area campestre ai margini di Chignolo. ''Qualcuno ha scritto che i cacciatori controllarono tutto il campo - dice l'uomo - ma non e' cosi': eravamo tutti in riga per censire le lepri ma ci siamo fermati una cinquantina di metri prima del punto del ritrovamento. Era troppo a ridosso della strada e delle aziende per poter essere frequentato dagli animali. Quindi l'abbiamo saltato''. Un'altra testimonianza, questa, che conferma che nel preciso punto in cui, sabato scorso, sono stati trovati i resti di Yara, non sarebbe effettivamente arrivato nessuno.

DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE, VOLONTARI STRAORDINARI - L'impegno e il lavoro che ogni giorno fanno i volontari della protezione civile e' ''straordinario''. Il Dipartimento della Protezione Civile si schiera al fianco degli uomini e delle donne che per tre mesi hanno cercato Yara Gambirasio e sul lavoro dei quali sono sorte polemiche negli ultimi giorni dopo il ritrovamento del corpo della ragazza. ''Il volontariato di protezione civile in Italia conta su piu' di 800mila iscritti, raccolti in oltre quattromila organizzazioni, nazionali e locali'' premette il Dipartimento guidato dal prefetto Franco Gabrielli, che ha creato un ufficio ad hoc proprio per valorizzare quella che ha sempre definito una grandissima risorsa del paese. I volontari infatti, sono ''persone animate da altissimo senso civico - prosegue il Dipartimento - addestrate a operare nelle situazioni di emergenza connesse a calamita', sempre sotto il coordinamento delle autorita' di protezione civile e mai su iniziative spontanee''.


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CAT_IMG Posted on 3/3/2011, 12:04
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Yara, presto per capire come l'hanno uccisa




"I tempi della medicina non sono quelli del giornalismo: al momento non possiamo escludere nulla: Yara potrebbe essere uccisa a coltellate o strangolata, da un uomo o una donna, per ora è molto difficile stabilire se sia stata soffocata", spiega all'ADNKRONOS uno degli esperti dell'Istituto di Medicina legale di Milano che da lunedì mattina lavora senza sosta per cercare di trovare ogni elemento utile per spiegare le modalità dell'omicidio della 13enne bergamasca.

Quanto alle indiscrezioni che emergono sui primi risultati dell'autopsia ribatte, punto su punto, "a verità giornalistiche che non hanno ancora certezze scientifiche". Non si sbilancia sulle cause della morte della giovane promessa della ginnastica ritmica. "Da uomo di medicina uso prudenza e ancora non parlerei di coltellate. Ci sono alcuni segni più evidenti sul corpo della 13enne, ma bisogna ricordare che è in avanzato stato di decomposizione".

Insomma "sarà un lavoro lungo che passerà dall'analisi dei tessuti, dove sono presenti, a quello sulle ossa. Ancora adesso non si può dire in che modo è morta Yara". Così come, al momento "non si può escludere che a uccidere sia stata una mano femminile. Bisogna prima ricostruire le modalità dell'omicidio, studiare ogni dettaglio, capire l'arma usata per poi pensare di stabilire con quale violenza sia stata colpita e quindi, ipotizzare, se a farlo sia stato un uomo o una donna". Difficile anche capire se sia stata soffocata. "Questa ipotesi -sottolinea- mi sembra più che prematura. Il viso di Yara, rimasto per tre mesi in condizioni di 'cattività', non ci permette di vedere questo particolare da un'analisi ancora parziale. Anche capire dai segni sul collo se è stata strangolata, lo strangolamento lascia tracce più evidenti, ci appare avventato a questo punto".

L'unica verità su Yara è che "non ci sono segni evidenti di violenza, cosa che comunque non esclude al 100% la violenza". A un primo esame, spiega l'esperto "non ci sono segni evidenti, ma bisogna attendere gli esiti dei tamponi vaginali". Così come bisognerà analizzare il materiale trovato sotto le unghie della 13enne per cercare di estrarre il Dna dell'assassino, le eventuali tracce biologiche sul corpo. Insomma, un lavoro lungo, ma l'esperto resta ottimista: "Stiamo lavorando, sarà lunga, ma Yara ci aiuterà a capire chi l'ha uccisa".

Si è svolto oggi, poi, per circa due ore, il sopralluogo dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo sul luogo del ritrovamento del corpo di Yara in via Bedeschi a Chignolo d'Isola, in provincia di Bergamo. L'esperta, insieme ad agenti della scientifica e dello Sco (Servizio centrale operativo), ha eseguito una serie di prelievi del terriccio su cui è stata trovata la 13enne. Materiale che, insieme a fili d'erba e polline, sarà confrontato con quello trovato sul corpo della giovane promessa della ginnastica ritmica e sotto le sue unghie. Il sopralluogo è necessario per capire se Yara è stata uccisa dove è stata trovata sabato scorso, oppure se è stata ammazzata in un altro luogo.

Intanto, Simone Andreotti, presidente Consulta nazionale volontariato di Protezione civile, difende l'operato di chi, per tre mesi, ha cercato il corpo di Yara. "I volontari hanno cercato nei luoghi e con le modalità che le autorità hanno segnalato e richiesto. E' triste quindi cercare con superficialità e pressapochismo in questi momenti di grande sofferenza presunti colpevoli di inadempienze o scarsa professionalità", ha detto Andreotti.


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CAT_IMG Posted on 5/3/2011, 18:06
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Yara/ Inquirenti esaminano multe elevate nei giorni del rapimento




Anche il controllo delle multe entra nelle indagini sulle ricerche dell'omicida di Yara Gambirasio.

Gli inquirenti hanno infatti chiesto alle polizie locali l'elenco di tutte le contravvenzioni elevate nei giorni a ridosso del rapimento della ragazzina nei paesi dell'Isola Bergamasca.

Cioe' nell'ampia zona di diciannove Comuni compresi fra i corsi dei fiumi Brembo e Adda, zona di cui Brembate Sopra e' ai confini settentrionali mentre Chignolo e' nel centro, e che e' stata attraversata dal rapitore sia andando dal luogo del sequestro a quello in cui e' stato lasciato il cadavere, e poi probabilmente anche per tornare a casa.

L'idea e' che chi commette un reato del livello del sequestro di persona o dell'omicidio puo' essere in condizioni psicologiche tali da compiere manovre azzardate nella guida, e quindi possa essere stato multato.

Molti dei paesi dell'Isola hanno riunito i propri servizi di vigilanza urbana nel Consorzio di polizia locale la cui sede a Madone e' stata usata per mesi come centro di coordinamento delle ricerche di Yara, e si trova a 300 metri dal punto in cui e' stato trovato il cadavere.


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CAT_IMG Posted on 13/3/2011, 19:09
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Sacrificata e dissanguata per fini rituali?



Le poche tracce di sangue ritrovate sul corpo della tredicenne spingono gli inquirenti verso la pista del delitto rituale


In queste ultime ore gli inquirenti che indagano sul delitto di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da Brembate di Sopra e ritrovata morta in un una campagna di Chignolo, si stanno soffermando su un particolare non irrilevante: le poche tracce di sangue ritrovate sul corpo e sugli abiti della giovane ginnasta.

Ancora non è chiaro come sia avvenuto il decesso di Yara. Sappiamo che la ragazzina è stata colpita con due diverse armi, una lama e un corpo contundente con cui è stata colpita alla testa. Ma il magistrato esclude che il colpo alla testa possa essere la causa del decesso. Esclusa anche l' ipotesi che la vittima sia morta per soffocamento. Proprio l' incertezza della morte e le poche tracce di sangue ritrovate stanno indirizzando gli iqnuirenti a porsi una domanda: è possibile che Yara sia stata dissanguata per fini puramente rituali?

La possibilità che la tredicenne sia stata vittima di un sacrificio da parte di un gruppo di deviati fa inorridire, ma non è esclusa del tutto.

Già nei giorni scorsi, il ritrovamento di uno strano simbolo sulla schiena della vittima, una X con due linee orizzontali che incrociano il segno, aveva spinto gli investigatori a seguire un' altra pista, quella del delitto rituale. Esperti aveva parlato di esoterismo.

Si continua, quindi, ad indagare per cercare di dare una risposta ai tanti quesiti irrisolti. Si attende anche che l' autopsia dia risultati ufficiali. Solo in quel momento il corpo di Yara potrà essere rilasciato ai suoi familiari per darne una degna sepoltura.


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